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Le riflessioni del presidente FIVL sul futuro del volo libero in Italia


E se i Maya avessero ragione sul 2012, in tema di volo italiano? Senza dubbio si. Ci sarà presto una nuova era per la Federazione e per il futuro di tutto il volo sportivo. Si tratta di capire se avranno ragione coloro che interpretano la profezia in senso distruttivo, oppure quelli che intravedono la nascita di una nuova era di positivo rinnovamento. Ve lo dico subito: io sono molto fiducioso ed ottimista, anzi, entusiasta. Con me anche il Consiglio Federale.
Le nostre sorti ed il nostro futuro dipendono dalla decisione che dovranno assumere i ministeri competenti sull’approvazione dello statuto dell’AeCI predisposto dal Commissario Straordinario. Come ormai sapete, il Commissario è intenzionato ad eliminare tutte le federazioni dall’AeCI, per sostituirle con commissioni ed organi strettamente dipendenti e controllati dalla presidenza dell’Ente. Ciò che propone il Commissario Straordinario è indubitabilmente il ritorno al passato, la totale assenza di una visione e di un programma per il futuro e il principio di una gestione basata sul potere assoluto di una persona e della sua ristretta cerchia.
E’ lapalissiano che, qualora tale disegno dovesse andare in porto, la FIVL subirebbe un enorme pregiudizio e, con essa, tutti i piloti. E’ altrettanto ovvio che il Consiglio federale della FIVL non può accettare passivamente il sopruso, ma ha il dovere di attuare ciò che l’Assemblea ha determinato a larghissima maggioranza: opporsi alla cancellazione delle federazioni.
L’assemblea della FIVL ha statuito a larghissima maggioranza – e ribadito negli anni – la priorità di essere membro attivo dell’Aero Club d’Italia per svolgere il ruolo che prevede lo Statuto, schierandosi contro coloro che, in varie fasi ed occasioni, hanno apportato mozioni per il distacco dall’Ente. Abbiamo sempre profuso ogni impegno affinché l’obiettivo stabilito dall’assemblea potesse essere raggiunto. Eppure, i più maliziosi pensano e scrivono che si tratti di una battaglia personale di Luca Basso, che ha l’effetto di portare la Federazione allo sfascio. Ciò, non solo è falso, ma ci ferisce profondamente perchè, vi assicuro, non c’è stato un solo attimo nel quale io abbia anteposto mie pulsioni personali agli interessi della FIVL e alla linea dettata dall’Assemblea.
Nel momento in cui scrivo, dopo oltre un anno di commissariamento, la bozza dello statuto dell’AeCI non è stata ancora approvata dai Ministeri, grazie soprattutto agli sforzi profusi da alcune federazioni, tra le quali la FIVL, che nelle sedi opportune hanno apportato documenti ed argomenti ritenuti fondati e degni di considerazione. Attualmente, e le notizie sono freschissime, di prima mano e di fonte assolutamente ai massimi livelli, non pare proprio che tale statuto possa essere approvato in tempi brevi (sempre che possa venire approvato).
Sussistendo una situazione di sostanziale stallo, i ministeri competenti hanno provveduto a rinnovare la carica al Commissario Straordinario per il periodo di tre mesi: un termine breve, al fine di spingere ad una soluzione in tempi rapidi. Questo fatto è stato da alcuni interpretato come una sconfitta delle federazioni, tanto che da tali soggetti si sono levate voci che chiedono le mie dimissioni (che comportano necessariamente anche quelle del Consiglio). La FIVL è invece consapevole che l’essere riusciti, sino ad ora, a manifestare le nostre legittime rivendicazioni ed a farle prendere in considerazione agli organi competenti, sia stato un sostanziale e concreto successo.
Ma c’è molto di più. Non ci accontentiamo di contrastare lo statuto del Commissario Leoni, non ci accontentiamo di valutare un futuro nel quale Leoni ed il suo sistema gestionale è l’unica alternativa possibile. Vogliamo, finalmente, una gestione dell’AeCI moderna, chiara, rispettosa delle varie anime che, soprattutto, sviluppi un grande progetto per il rinnovo di tutto il comparto dell’aviazione italiana, dall’aeromodello all’aeroplano, passando ovviamente per il volo libero. Vogliamo un AeCI retto con serietà ed efficienza, il cui centro di attività sia quello della promozione del volo, in tutte le sue forme, prima di tutto delle scuole, che portano nuovi piloti. Non vogliamo più assistere a sprechi, personalismi, alla gestione del potere fine a se stesso. L’AeCI non deve essere solo onerosa burocrazia, affiancata da sprechi in comici e festicciole autocelebrative. Non vogliamo più un ente autoreferenziale, che attua attività istituzionali come fossero favori personali.
A questo punto penserete che sto sognando, che sono impazzito, oppure che mi sono fumato qualche strana sostanza. Non è così, sono entusiasta perché, in un anno e mezzo di silenzioso e proficuo lavoro, si è riusciti a creare un largo gruppo, formato da persone di altissimo livello, che ora condividono questo sogno e lo stanno tramutando in realtà con un programma di radicale rinnovamento e modernizzazione dell’Ente. Una alternativa esiste, e si imporrà, perché piace già a molti aeroclub.
Vi sono momenti in cui si percepisce il fremito del cambiamento della storia. Un fremito destinato a diventare un’onda. Uno di questi momenti è arrivato. Davanti a noi non c’è solo Leoni, non c’è solo il futuro fatto dal suo modo di governare l’Ente che, ormai, dopo dieci anni conosciamo fin troppo bene. Davanti a noi c’è anche un’alternativa: di uomini e di idee.
Questi uomini e idee hanno condiviso, con immediata empatia, anche un candidato alternativo a Leoni. Lo hanno fatto in modo spontaneo, perché le persone che realmente valgono e sono portatrici di valori ed idee si riconoscono già a prima vista. Prestissimo saprete il nome. Per ora vi dico che si tratta di una faccia per la quale io ci gioco la mia, con un curriculum aeronautico di assoluto rispetto. Un vero appassionato di volo, in tutte le sue forme.
Il futuro che abbiamo di fronte potrà essere finalmente ricco di positivi cambiamenti. Non v’è pertanto motivo di modificare, nei prossimi tre mesi, la linea di azione dettata dall’Assemblea, essendo convinti essere nostro preciso dovere quello di difendere i diritti della nostra federazione sino a quando non verrà presa una decisione definitiva in merito allo statuto dell’AeCI, cioè fino a quando sarà certa la nostra estromissione. L’occasione storica è ormai pronta per essere colta.
A volte la delusione sul contesto generale e sul comportamento di alcune persone è talmente forte che, davvero, penso di dare loro la soddisfazione di dimettermi, come mi è stato chiesto. Sotto il profilo personale non sarebbe affatto un dramma, ma semplicemente la fortuna di potermi dedicare a ciò che più amo: volare un po’ di più. Ora, tuttavia, è il momento della responsabilità: sento infatti profondamente la responsabilità di difendere la FIVL, come mi è stato chiesto dall’Assemblea, fino a quando non verrà messa definitivamente fine a questo lungo periodo di agonia e non si sarà esaurita l’ultima speranza di vedere, nel prossimo futuro, un mondo del volo totalmente rinnovato. Vogliamo infatti un sistema volo sportivo italiano ricco di progetti, di condivisione, di onestà, di pulizia e di idee. E ci batteremo fino in fondo per questo.
Chi chiede le mie dimissioni, arrivando ad insultarmi, lo fa per difendere lo status quo ed i propri interessi. Io ho invece la responsabilità di quasi cinquemila iscritti e non intendo cedere a queste svilenti pressioni.
Non manca molto. Tra un paio di mesi vedremo quale delle due interpretazioni della profezia si avvererà: distruzione o rinascita. Successivamente, in assoluta serenità, ci ritroveremo in assemblea per decidere del nostro futuro e delle sorti del consiglio federale. Io sono fiducioso, perché ne ho i motivi. Ora è il momento di rimboccarci le maniche per difenderci, ma anche di lavorare per costruire un futuro migliore per AeCI, per FIVL e per il volo italiano. Se il progetto si avvererà, riusciremo finalmente a rilanciare la FIVL. Da soli si fa poca strada, con i vincoli che ci sono imposti se ne fa ancor meno, solo un grande progetto condiviso ci darà le giuste ali per un felice volo. Tale progetto adesso c’è.

Luca Basso, presidente Federazione Italiana Volo Libero

Marco Ceste